Un Boeing 747-8 della famiglia reale del Qatar potrebbe presto diventare il nuovo Air Force One, l’aereo presidenziale degli Stati Uniti. Fonti vicine alla Casa Bianca anticipano che Donald Trump, insoddisfatto dei ritardi di Boeing nella consegna dei nuovi velivoli, avrebbe accettato la donazione del gigantesco quadrimotore durante la sua prossima visita a Doha. Una mossa senza precedenti, che solleva questioni etiche e legali: si tratterebbe del più costoso regalo mai ricevuto da un presidente Usa da un governo straniero – stimato tra i 150 e i 400 milioni di dollari – con l’aggiunta di una clausola sorprendente: una volta lasciata la Casa Bianca, l’aereo passerà alla Trump Presidential Library, consentendogli di utilizzarlo anche da privato cittadino.

Un jet “usato” ma di lusso: i dettagli dell’accordo. Secondo i registri aeronautici consultati dal Corriere, il velivolo coinvolto sarebbe l’immatricolato P4-HBJ, costruito nel 2011 e già appartenuto all’emiro del Qatar. Attualmente parcheggiato in Texas dopo un passaggio attraverso una società con sede nell’Isola di Man, l’aereo è stato personalmente ispezionato da Trump a febbraio a Palm Beach.

Prima di entrare in servizio, però, dovrà subire modifiche da centinaia di milioni di dollari: sistemi anti-missile e schermatura contro attacchi elettromagnetici; apparati di comunicazione ultra-segreti per garantire la continuità di governo in volo; ristrutturazione degli interni, con aree riservate al presidente e allo staff.

I lavori saranno gestiti dalla L3Harris, contractor militare statunitense, ma i costi ricadranno sui contribuenti americani. Non è chiaro se, dopo la presidenza, l’aereo conserverà le dotazioni di sicurezza o verrà “smilitarizzato”.

Perché Trump ha scelto questa strada? L’attuale Air Force One è composto da due Boeing 747-200B di 35 anni, sempre più costosi da mantenere. Nel 2018, Trump aveva firmato un accordo con Boeing per la sostituzione, ma i ritardi (ora previsti per il 2027) e i costi lievitati lo hanno spinto a cercare alternative.

Intanto, il presidente continua a viaggiare sul suo Boeing 757 privato – ribattezzato Trump Force One – acquistato nel 2011 e diventato un simbolo del suo stile: sedili in pelle ricamata, oro 24 carati e suite con cinema privato. Un lusso che sembra anticipare il futuro del jet qatariota.

Le reazioni: dubbi legali e pressioni geopolitiche. Fonti del governo qatarioto frenano: “Nessuna decisione finale”, precisano. Ma se l’annuncio avverrà durante la visita in Medio Oriente, rischierà di essere visto come un pagamento politico, dato il ruolo cruciale del Qatar negli affari regionali (dal gas agli accordi con i talebani).

Gli esperti di etica costituzionale interrogati dal New York Times sottolineano il conflitto d’interessi: “Un regalo del genere potrebbe violare le norme federali sui doni stranieri”. Intanto, Boeing – già sotto pressione per gli scandali sulla sicurezza – vede sfumare un contratto da 4 miliardi di dollari.