Un’ondata di emozione, orgoglio e spirito di corpo ha attraversato Biella in occasione della 96ª Adunata Nazionale degli Alpini dell’Esercito. Migliaia di Penne Nere, provenienti da ogni angolo d’Italia, hanno invaso pacificamente la città piemontese, trasformandola nel cuore pulsante di un’Italia che non dimentica le sue radici.

Una folla compatta e calorosa ha salutato il passaggio delle sezioni alpine, in un tripudio di tricolori, canti e abbracci tra generazioni. L’adunata, organizzata con impeccabile dedizione dall’Associazione Nazionale Alpini (ANA), presieduta dall’ingegnere Sebastiano Favero, si è confermata ancora una volta non solo evento celebrativo, ma autentico simbolo di unità nazionale.

Tra i momenti più sentiti della giornata, la presenza del Ministro della Difesa Guido Crosetto, che ha voluto esprimere il suo profondo legame con il mondo alpino. «Un’emozione intensa essere oggi tra le Penne Nere, nella mia terra, il Piemonte – ha dichiarato – e incontrare i soci e commilitoni della Sezione della ‘mia’ Cuneo per celebrare una tradizione che parla al cuore degli italiani. Da Alpino, figlio e nipote di Alpini, è una gioia profonda essere qui. Viva gli Alpini, sempre!»

Il Ministro Crosetto, giunto a Biella assieme al Presidente del Senato Ignazio La Russa, ha partecipato alla sfilata accanto al Medagliere dell’ANA, definendo l’esperienza «un onore immenso» e sottolineando come la manifestazione rappresenti «una tradizione ormai consolidata: migliaia di volti, ore di marcia, un solo spirito: l’amore per il Corpo degli Alpini, per le Forze Armate e per il Tricolore. Un’Italia che onora la sua storia e i suoi valori».

Oltre al Ministro della Difesa, tra le autorità presenti spiccavano anche il Presidente del Senato Ignazio La Russa, il Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, e i sottosegretari Isabella Rauti (Difesa) e Andrea Delmastro Delle Vedove (Giustizia). Importante anche la partecipazione dei vertici militari, tra cui il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Carmine Masiello, il Consigliere Militare del Presidente del Consiglio, Gen. Franco Federici, e il Comandante delle Truppe Alpine, Gen. Michele Risi.

Una festa di popolo, dunque, che ha ribadito con forza il ruolo degli Alpini non solo nella storia militare italiana, ma anche nel tessuto sociale e culturale del Paese: custodi di memoria, protagonisti della solidarietà, esempio di coraggio e dedizione. Valori che, oggi più che mai, parlano all’Italia intera.